charlie is free (la verità vi farà liberi)
Testimonianza di don Sergio Baravalle - Foto di Renzo Bussio
Ecco il mio racconto di "Charlie is free".
Con alcuni amici della parrocchia, abbiamo deciso di coinvolgere nel
gennaio 2008 un gruppetto di artisti per realizzare una iniziativa
nell'ambito dell'anno della redditio fidei
(2007-2008). Due di loro hanno risposto con l'installazione che
vedete,che è stata collocata sul sagrato della nostra chiesa
parrocchiale, in modo proporzionato al luogo, soglia di incontro anche
con quelli che non entrano in chiesa ma che la sfiorano soltanto.
Enrico e Carlo, i due artisti che hanno concepito e realizzato l'opera, la presentano così:
"Innanzitutto, c'è la proposta di Cristo, il suo dono. L'abbiamo
immaginata come una croce con le braccia aperte verso la strada, in un
luogo di cerniera e di così interessante come il porticato antistante
la chiesa. Non sono però braccia qualsiasi: sono il trave orizzontale
della croce, che trasfigurato nel risorto, diviene uno spazio
accogliente e vitale, l'abbraccio di Cristo che chiama a sè tutti gli
uomini.
Poi c'è la redditio, la risposta dell'uomo. La figura
stilizzata di un bambino abbraccia la croce. Questo bambino si chiama
Charlie. Realizzato in acciaio inox, lucidato a specchio, esso è in
grado di riflettere e portare con sè tutto il mondo che gli sta
attorno.
"Charlie don't surf" (Charlie non fa surf) è il titolo di
una importante installazione di Maurizio Cattelan, che fa parte della
collezione del Museo di Arte contemporanea del Castello di Rivoli. Essa
rappresenta il manichino di un bambino le cui mani , trafitte da
matite, sono inchiodate al banco di scuola a cui il bimbo siede e al
quale è inchiodato. "Charlie ha le mani inchiodate" cantano i Baustelle ispirandosi all'opera di Cattelan, "Charlie is free"
è invece il titolo del nostro lavoro. Charlie è finalmente libero e
anche la croce, trasfigurata dall'amore di Dio, si trasforma in un
abbraccio appassionato."
È dedicata a tutti i bambini e agli adulti che cercano le parole da
dire loro in un tempo in cui non mancano confusione e sconcerto. La
quaresima ci dia la grazia di questo rinnovato incontro e della "parola da indirizzare agli sfiduciati e smarriti di cuore". Questa realizzazione vuole essere un segnale in senso opposto.
don Sergio Baravalle
Madonna della Divina Provvidenza, Torino